Il Premio Compasso d’oro viene assegnato per premiare il design italiano di qualità. Di seguito la sua storia e le sue caratteristiche.
Cos’è il Premio Compasso d’oro?
Come si intuisce già dal nome è un riconoscimento, ma molto prestigioso, il quale oggi viene assegnato dall’ADI (Associazione per il Disegno Industriale).
Il premio donato ha la forma di un compasso (il golden divider), ispirato a quello inventato nel 1893 dal fisico e pittore Adalbert Goeringer, e ideato in base alla proporzione aurea. E non è un caso che questa icona, disegnata dal grafico Albe Stainer (art director per l’arredamento interno ed esterno dei grandi magazzini la Rinascente) sembri formare proprio la lettera A iniziale dell’ADI.
Quelli appena menzionati non sono gli unici importanti nomi che hanno contribuito alla creazione di questo premio, infatti è doveroso menzionare anche gli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli, per la realizzazione definitiva.
Da giugno 2020 gli oggetti premiati sono esposti presso l’ADI Design Museum. Lo stesso anno ha visto la 26ª edizione dell’evento.
Com’è nato
La tradizione legata a tale premio fu istituita nel 1954 su idea di Gio Ponti, il noto designer del dopoguerra di cui abbiamo già parlato nei precedenti approfondimenti, e fu promozionata inizialmente dai magazzini la Rinascente per pubblicizzare il design italiano. Infatti, in quel periodo storico il design nazionale (per come lo intendiamo oggi) aveva soltanto mosso i primi passi, e aveva bisogno di un trampolino di lancio che lo rendesse importante agli occhi della società. Dal 1964, ovvero l’anno in cui è cessato il patrocinio della Rinascente, il premio è passato all’ADI.
Come avviene la premiazione
Gli oggetti premiati sono selezionati dall’Osservatorio permanente del Design. In esso non vi sono soltanto i soci dell’ADI, ma anche designer, giornalisti, storici, artisti, e produttori appartenenti a vari ambiti industriali. Dal 1998 i prodotti che superano questa preselezione vengono inseriti in un database storico chiamato ADI Design Index, che li include anche nell’annuario.
Ogni tre anni vengono rivalutati gli oggetti presenti negli annuari del triennio concluso, e vengono scelti quelli a cui assegnare il nuovo Compasso d’oro. E tutte le opere premiate, o inserite nell’indice, sono a loro volta collocate nella Collezione storica Compasso d’oro ADI, appartenente alla stessa Fondazione ADI in collaborazione col Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza Regionale. Tale collezione storica è abbastanza giovane, infatti è stata creata soltanto nel 2001.
Chi ha vinto il compasso d’oro?
È stato assegnato a personalità come Enzo Mari, il quale vinse cinque volte, di cui una proprio per la famosa sedia Tonietta, o Michele de Lucchi per le lampade Tolomeo e Artemide. E questi sono soltanto due dei numerosi nomi.
Premi e categorie
Il premio Compasso d’oro è il più noto della Fondazione ADI, ma in realtà sono diverse le categorie premiate ogni 2 anni all’interno dello stesso ente. Conosciamoli:
- Compasso d’oro: come si può intuire, essendo fra tutti il più importante, è quello che va a premiare l’eccellenza, il massimo grado di bellezza e funzionalità nel design;
- Menzione d’onore: è il secondo in ordine di importanza, con esso vengono premiati tutti i prodotti che spiccano in particolari macro categorie, come design per l’arredamento, per l’ambiente, per i servizi, la comunicazione, il lavoro, il sociale, e persino per la ricerca;
- Premio internazionale: in questo possono rientrare enti, aziende, istituzioni, scuole, o personalità, alla sola condizione che non siano residenti in Italia e che si siano distinti nel disegno industriale;
- Compasso d’oro alla carriera: con esso vengono premiati enti, imprese o personalità, italiani o il cui lavoro ha agito in Italia, e che hanno applicato le loro competenze nell’ambito della ricerca, dell’insegnamento, o della produzione. Quindi a favore della società;
- Targa giovani: come suggerisce il nome, qui vengono premiati gli studenti ma delle scuole di design italiano, indipendentemente dall’ordine e grado, e che abbiano brillato in ricerche, progetti, e simili. È anche importante che questi lavori siano confluiti in tesi o esami finali, di conseguenza siano stati insigniti di un valore scientifico.
Chi è interessato può visitare il sito ufficiale dell’ADI al seguente link: www.adi-design.org .